In questa pagina troverete le domande più frequenti relative a sterilizzazione, pedodonzia, sigillatura e sbiancamento.
La sterilizzazione è il processo chimico-fisico che porta all’eliminazione di ogni forma microbica vivente, sia patogena che non, comprese le spore.
Deve essere sterilizzato ogni oggetto che entra in contatto le mucose del paziente.
La sterilizzazione mediante autoclave è quella più diffusa, data la sua ottima capacità di penetrazione e dla fatto che non è tossica. Durante il funzionamento, l’autoclave è costantemente controllata da strumenti elettronici per accertare l’effettivo raggiungimento della sterilizzazione.
Viene attuato un monitoraggio sistematico attraverso controlli che rispondono a principi chimici, fisici e biologici.
Tutti i risultati dei test di corretto funzionamento delle autoclavi vengono conservati.
Il primo dente da latte erompe generalmente intorno al sesto mese di vita. In alcuni bambini però ciò può avvenire prima mentre in altri può avvenire alcuni mesi dopo. Se il suo bambino all’età di un anno però non presenta ancora il suo primo dentino allora è necessario portarlo da un dentista pediatrico per una visita.
Fin dalla nascita sarebbe opportuno pulire le gengive del bambino con una garzina, anche se non sono presenti dentini, almeno due volte al giorno ovvero ancora meglio pulire sia le gengive che la lingua ogni volta che mangia per mantenere un alito fresco e per abituarli. Una volta che il primo dentino da latte è erotto deve essere pulito con uno spazzolino dalle setole morbide e della giusta dimensione. Per meglio pulire i dentini può essere utile tenere il bambino appoggiato sul proprio petto oppure sdraiarlo sul letto.
I genitori dovrebbero portare il bambino dal dentista per una prima visita dall’età di 1 anno, a meno che il pediatra non ritenga necessaria una visita precedentemente. Successivamente i bambini dovranno essere controllati dal dentista pediatrico ogni 6 o 12 mesi in modo tale da monitorare l’igiene orale, la dieta e lo sviluppo dell’intera bocca.
E’ consigliabile che la prima esperienza del bambino dal dentista non coincida con la necessità di eseguire un trattamento. Un giro sulla sedia del dentista, cartoni animati e musiche per bambini possono rendere la prima visita un momento piacevole e vissuto senza paura. Se il bambino è tranquillo e la situazione lo permette durante la prima visita si può anche contare i denti da latte mentre il bambino controlla tutto quello che succede nella sua bocca attraverso uno specchio.
Far fare la prima visita dal dentista pediatrico precocemente è importante per costruire un buon rapporto tra il bambino e il dentista che si fondi sulla fiducia e il comfort per le future visite.
E’ importante capire che i denti da latte sono suscettibili di sviluppare carie dal momento in cui erompono nel cavo orale. L’igiene orale deve cominciare subito dopo la nascita pulendo le gengive con una piccola garza umida dopo ogni pasto.
Dall’età di 4 mesi fino all’età di 12 mesi, gli incisivi superiori o inferiori cominciano ad erompere e si devono cominciare a spazzolare.
E’ importante non lasciare mai addormentare il bambino con il biberon a meno che non contenga acqua e che il biberon sia stato lavato e sciacquato bene prima di essere riempito. Un biberon pieno di latte, succo di frutta o tisana se somministrato per far addormentare il bambino è causa di carie, così come il ciuccio immerso in sostanze zuccherose. Tale condizione è nota come Sindrome da Biberon e colpisce prevalentemente gli incisivi superiori e i molari superiori ed inferiori, mentre tutti gli altri denti possono risultare sani.
Il dentista pediatrico (chiamato anche pedodontista) è specializzato nella cura della salute orale di pazienti giovani, come infanti, bambini e adolescenti. Il dentista pediatrico è preparato per favorire il migliore approccio dei bambini con il dentista a seconda delle fasce di età.
In Italia la formazione può essere svolta attraverso master post-universitari.
I denti da latte sono importanti principalmente perché conservano lo spazio per i successivi denti permanenti, che cominciano ad erompere intorno all’età di 6 anni. Inoltre denti da latte, gengive e lingua sono importanti non solo per la funzione masticatoria ma anche perché intervengono nella crescita della mandibola e della mascella e nella corretta eruzione dei denti permanenti.
I denti da latte per di più sono una chiave importante nel corretto sviluppo del linguaggio e della fonazione, oltre che a dare, se correttamente sviluppati, una buona immagine di sé.
All’età di 4 anni comincia a crearsi lo spazio per i denti permanenti, mentre le ossa mascellari cominciano il loro sviluppo e quindi il loro accrescimento. I primi denti da latte che andranno persi verso i 6-7 anni saranno i due incisivi centrali inferiori e subito i due incisivi inferiori permanenti occuperanno il loro posto. Contemporaneamente i primi molari superiori ed inferiori cominceranno ad erompere nel cavo orale.
Dai 6 ai 12 anni è normale osservare nella bocca del bambino la presenza sia di denti da latte che di denti permanenti, in quanto ci si trova in una fase di transizione della permuta dentale.
Se il bambino non vuole aprire la bocca per farsi lavare i denti, si può provare ad appoggiare un dito nell’angolo della bocca, spesso la reazione è che il bambino aprirà la bocca pensando che sta per ricevere del cibo. Anche se il bambino proverà a mordere il dito bisogna avere pazienza e riprovare finché non aprirà la bocca nella giusta maniera e allora si deve spingere il dito all’interno della guancia fino a toccare sia le gengive superiori che inferiori ed il piccolo aprirà la bocca ulteriormente permettendo di pulire le gengive a fondo.
Nel caso fossero presenti una o più ulcere è necessario pulire con delicatezza la zona fino alla loro completa guarigione (una settimana circa). E’ importante lavare costantemente e regolarmente la bocca dei piccoli e farli andare a dormire con una bocca pulita.
Se il bambino usa il ciuccio è consigliabile non immergerlo nel miele o quanto altro contenga sostanze zuccherose perché ciò può portare alla formazione di carie. Inoltre è consigliabile anche non far addormentare il bambino mentre beve il biberon contenente latte, succhi di frutta, tisane poiché contengono sostanze zuccherose che possono essere causa anch’esse di insorgenza di carie. Se si vuole somministrare qualcosa al bambino per farloaddormentare, l’acqua è l’unica soluzione accettabile.
Come posso controllare l'eccessiva salivazione e il dolore durante l'eruzione dei denti da latte?
I bambini sono molto nervosi durante l’eruzione dei denti da latte. I genitori possono alleviare il dolore cercando di distrarre il bambino con diverse attività o facendogli mordere e masticare appositi giochini ripieni di liquido che devono essere lasciati nel freezer prima di essere usati. La sensazione di freddo infatti allevia il disconfort e riduce lo stato di irritazione.
Un aumento della salivazione durante le perdita dei denti da latte è normale e fisiologica, si può aiutare il bambino cercando di pulire e asciugare spesso la bocca. Inoltre è normale vedere gengive gonfie e ipertrofiche, al contrario se si dovesse notare una gengiva rossa o blu allora è necessario far visitare il bambino dal dentista per una valutazione.
La nascita dei denti da latte non è causa di insorgenza di febbre. E’ possibile che la presenza della febbre sia dovuta al fatto che i bambini prendono e portano alla bocca per mordere tutto ciò che trovano (e che sicuramente presentano dei germi), In tal caso è consigliabile portare il bambino dal pediatra.
Occasionalmente un bambino può nascere con uno o più denti (denti natali) oppure i dentini possono erompere nel primo mese di vita (denti neonatali).
La frequenza con cui ciò avviene è di circa 1 caso ogni 30000 bambini e generalmente riguarda solo gli incisivi inferiori (nel caso dei molari la frequenza è ancora più bassa). Poiché questi denti erompono precocemente, non presenteranno uno sviluppo completo.
Nel caso un bambino presentasse uno o più denti delle tipologie sopraccitate, è consigliabile non fare assolutamente niente a meno che non presentino mobilità, non causino ulcere traumatiche o altri problemi al piccolo, ovvero dolore alla mamma durante l’allattamento. In tal caso è necessario ricorrere all’estrazione, considerando che ciò non causa assolutamente dolore al bambino dato che è una procedura non-traumatica.
Bisogna ricordare che essendo i denti natali e neonatali in tutto e per tutto denti da latte, dopo la loro perdita o estrazione non saranno sostituiti da altri denti da latte ma direttamente dai rispettivi denti permanenti.
Al contrario i denti natali e neonatali che dopo il 4° mese di vita risultano essere stabili, hanno una buona prognosi sebbene potranno essere di un colore diverso e differire dal punto di vista estetico dagli altri.
Per preparare il bambino alla prima visita dal dentista e renderla una piacevole esperienza è possibile raccontare alcuni aneddoti come per esempio che il dentista è un amico che si prende cura dei dentini ovvero leggere un libro divertente sulla visita dal dentista. E’ importante inoltre descrivere l’ambiente dello studio dentistico e il ruolo svolto dal dentista. Un ulteriore consiglio è quello di dire al bambino la data dell’appuntamento con un certo anticipo, in tal modo il bambino si potrà preparare al meglio.
E’ importante NON usare il dentista come minaccia perché il bambino non si lava i denti, così facendo infatti si creerà ulteriore paura che durerà anche quando saranno grandi.
E’ importante stabilire un rapporto di fiducia tra il bambino e il dentista attraverso una precoce prima visita e continui e regolari check-up.
Il fluoro è un minerale che aiuta a prevenire la carie dentale formando fluoroapatite e rafforzando lo smalto dei denti, rendendolo più resistente all’attacco da parte degli acidi e dei batteri presenti nella bocca. Inoltre il fluoro favorisce la remineralizzazione dello smalto demineralizzato e presenta anche un effetto antimicrobico su alcune specie batteriche diminuendone capacità di adesione e tempi di riproduzione. Se si vive in aree dove il fluoro presente nell’acqua è meno di 0,6 ppm è opportuno chiedere al proprio pediatra se sia necessario somministrare un supplemento di fluoro (per bambini dai 6 mesi ai 2-3 anni di età la quantità di fluoro raccomandata è di 0,25 mg/giorno). Molte acque pubbliche sono arricchite con fluoro così come molte acque minerali in bottiglia, quindi è necessario sapere questo dato prima di somministrare ulteriore fluoro.
Il fluoro può essere somministrato sottoforma di gocce che possono essere date pure o aggiunte al biberon o al cibo, oppure come compresse da far sciogliere in bocca.
Anche se il bambino non riceve alcun quantitativo di fluoro dal latte materno dato che il contenuto di tale minerale è trascurabile, se si vive in aree dove l’acqua potabile è fluorata o si usa acqua minerale in bottiglia contenente fluoro per preparare il biberon, allora il bambino riceverà il fluoro da tali fonti. In caso contrario è necessario somministrare fluoro secondo la tabella.
E’ necessario fare attenzione a non somministrare il fluoro in quantità eccessiva oppure si creerà una situazione detta FLUOROSI, caratterizzata da macchie bianche gessose presenti sullo smalto dei denti, le quali non sono altro che la rappresentazione dell’ipomineralizzazione dello smalto.
Si raccomanda inoltre di attendere i 3 anni prima di utilizzare dentifricio per lavare i denti del bambino.
Dai 3 ai 6 anni si deve utilizzare un dentifricio contenente 500 ppm di fluoro, mentre dai 6 anni in poi si può utilizzare un dentifricio contenente 1000 ppm. Inoltre inizialmente utilizzare una dose di dentifricio pari ad una lenticchia per far abituare il bambino, questo perché i bambini tendono generalmente ad ingoiare il dentifricio piuttosto che a sputarlo.
Sicuramente alcuni tipi di sistemi di trattamento delle acque presenti nelle abitazioni possono ridurre i livelli di fluoro presente nell’acqua, riducendo potenzialmente gli effetti di prevenzione nei confronti della carie. E’ stato dimostrato che sistemi come l’osmosi inversa ovvero la distillazione dell’acqua, rimuovono significanti quantità di fluoro. Tuttavia studio hanno anche dimostrato che l’uso di addolcitori di acqua non causano una significativa riduzione dei livelli di fluoro.
Prima di somministrare ulteriori fonti di fluoro comunque bisogna sempre consultare il proprio pediatra o dentista.
Inoltre è utile ricordare che coloro che bevono acqua prevalentemente imbottigliata perdono i benefici del fluoro in quanto nella maggior parte delle marche sono presenti livelli di fluoro molto bassi.
Lo spazzolino elettrico presenta alcuni vantaggi rispetto a quello manuale. Sicuramente tra questi il fatto che spazzola un maggior numero di volte per secondo e di conseguenza è più efficace per il tempo che viene usato. E’ utile ricordare che normalmente bisogna spazzolare i denti per circa 2 minuti mentre la maggior parte delle persone spazzola mediamente 30 secondi.
Inoltre con uno spazzolino elettrico è più semplice pulire la superficie interna dei denti, alcuni modelli presentano timer digitali così da sapere precisamente quando i 2 minuti sono passati ovvero indicatori luminosi che mostrano se la pressione esercitata è quella giusta o meno. Generalmente con gli spazzolini elettrici si crea un minor trauma sui denti e sulle gengive rispetto agli spazzolini manuali, spesso infatti chi usa lo spazzolino manuale lo fa utilizzando una tecnica sbagliata oppure spazzolando troppo forte.
Lo spazzolamento manuale risulta veramente efficace quando eseguito con la tecnica giusta e al contrario usare uno spazzolino elettrico con la tecnica sbagliata può essere dannoso.
Lo spazzolamento con uno spazzolino manuale va effettuato posizionando lo spazzolino a 45° rispetto alla gengiva, in modo che le setole possano entrare nel solco tra dente e gengiva, ed eseguendo piccoli movimenti in direzione del dente. Da evitare qualsiasi movimento rotatorio o su e giù in quanto traumatizzano eccessivamente le gengive.
Se si utilizza uno spazzolino elettrico fermarsi almeno 2 secondi su ogni superficie del dente, assicurandosi di far andare le setole dello spazzolino nel solco tra dente e gengiva.
Qualunque sia lo spazzolino utilizzato, ricordarsi di cambiarlo o cambiare la testina, ogni 3 mesi o appena le setole si sono incurvate.
Ciò dipende da bambino a bambino. Nonostante per i bambini sia un grande traguardo conquistare l’indipendenza e accrescere la fiducia in se stessi, generalmente non sviluppano la piena coordinazione e consapevolezza di ciò che fanno fino all’età di 6-7 anni. Anche se i bambini vogliono spazzolare i denti da soli, si consiglia ai genitori di supervisionare e, quando è necessario, intervenire per pulire ulteriormente almeno fino a che non hanno compiuto i 10 anni di età.
Si consiglia ai genitori per insegnare ai bambini come lavarsi i denti, di farlo insieme, in modo che sia anche un momento di divertimento per i più piccoli. Inoltre investire tempo in questo tipo di prevenzione permetterà di salvare tempo, soldi e soprattutto di evitare traumi in futuro al bambino.
Il consiglio è di far lavare i denti ai bambini almeno 3 volte al giorno, ovvero dopo ogni pasto. Si comincia subito dopo aver fatto colazione, prima di andare a scuola. Successivamente si lavano i denti dopo aver pranzato ed infine dopo aver cenato, prima di andare a dormire. Sicuramente nell’igiene dentale quotidiana, lavarsi i denti prima di andare a dormire è il momento più importante. Il motivo è che durante il giorno la saliva svolge un ruolo importante nella prevenzione della carie in quanto in essa sono presenti enzimi, elettroliti, disinfettanti e agenti antibatterici.
La saliva infatti neutralizza l’azione degli acidi della placca per effetto tampone prevenendo la formazione della carie. Quando si dorme invece l’organismo va in uno stato di metabolismo basale dove la produzione della saliva diminuisce notevolmente e quindi cala anche il livello di protezione dei denti che sono così maggiormente suscettibili di sviluppare carie.
Un ulteriore consiglio è di far lavare i denti anche dopo semplici merende o spuntini e inoltre anche dopo aver preso medicine in quanto in esse sono presenti acidi che possono indebolire lo smalto dei denti.
L’uso del filo interdentale è consigliato appena i denti erompono uno accanto all’altro, sempre sotto la supervisione di un adulto. Dopo i 6-7 anni di età, ossia dopo che hanno imparato una certa manualità, i bambini possono usare il filo interdentale in maniera indipendente.
Tutti quei cibi che possono rimanere intrappolati nei solchi e nelle fossette dei denti ovvero tra i denti stessi possono diventare dannosi se non si rimuovono tempestivamente, ma sicuramente le caramelle rientrano tra le principali cause colpevoli di sviluppare carie.
Tuttavia anche cibi di cui non si sospettava come noci, uva passa, frutta secca e molti altri possono causare molti danni allo smalto dei denti, in quanto si attaccano tenacemente alla superficie di questi ultimi. Inoltre è da ricordare che i carboidrati complessi come quelli presenti nei salatini e nelle patatine in busta vengono rapidamente trasformati negli stessi zuccheri presenti nei cibi dolci. Qualsiasi residuo di cibo non rimosso con l’igiene orale da il via all’attacco da parte degli acidi presenti nel cavo orale. Meno il cibo è semplice da rimuovere o lavare via dalla superficie dei denti, più facilmente e velocemente gli acidi attaccheranno lo smalto.
Per esempio la cioccolata, ricca di zuccheri, è meno dannosa della frutta secca in quanto si dissolve più facilmente e più rapidamente.
Esistono diverse tecniche per lavare i denti ai bambini. Una di queste è avere a disposizione più spazzolini da poter utilizzare. Infatti quando si cerca di lavare i denti ai bambini, la prima cosa che questi fanno appena vedono lo spazzolino è cercare di toglierlo di mano per giocarci, ed è a questo punto che si prenderà un altro spazzolino pur sapendo che anche questo verrà nuovamente preso dal bambino con l’altra mano libera. A questo punto con il bambino con entrambe le mani occupate useremo un terzo spazzolino per lavare i suoi denti.
Un’altra tecnica è quella di raccontare tutto ciò che si può vedere nella bocca mentre laviamo i denti, come per esempio i cibi e le merendine che quel giorno sono state mangiate dal bambino e che vogliamo togliere dai suoi denti.
Un’ulteriore tecnica è quella di lavare i denti mentre il bambino vede la tv o mentre fa qualche attività che lo diverte e lo distrae quel tanto che basta per avere la sua collaborazione.
Nel caso in cui tutte queste tecniche fallissero è possibile provare a lavare i denti con l’aiuto di un’altra persona, la quale ha il compito di bloccare le gambe mentre noi teniamo ferme le braccia del bambino lungo la testa. Sicuramente il bambino piangerà e urlerà ma sfrutteremo questo momento in cui hanno la bocca ben aperta per lavare i suoi denti.
Dopo alcune volte che si esegue questa manovra il bambino realizza che è più semplice permettere di lavare i denti senza far resistenza, dimenticando rapidamente le prime esperienze.
E’ una condizione causata da una comune e innocua infezione del lievito candida albicans conosciuta come mughetto. L’infezione ha inizio con un arrossamento della mucosa orale che diviene brillante e dolente; dopo i primi giorni compaiono delle formazioni biancastre, aderenti al fondo arrossato, con aspetto di latte cagliato, facilmente asportabili con una piccola garza, localizzate prevalentemente sul palato e ai lati della bocca ma spesso anche sulla lingua. Generalmente colpisce i bambini al di sotto dei 6 mesi, prevalentemente intorno ai 2 mesi di vita ma puoi comparire anche in bambini più grandi.
Ciò che porta all’insorgenza del mughetto è uno sviluppo eccessivo della candida presente normalmente nel cavo orale a causa di un indebolimento del sistema immunitario (per una malattia o per antibiotici).
In condizioni normali infatti la candida è presente all’interno della bocca e nell’apparato digerente ma è tenuta sotto controllo dal sistema immunitario e da alcuni batteri buoni. In seguito a malattie o all’assunzione di antibiotici il sistema immunitario è alterato e non controlla più la candida che è libera di proliferare dando origine al mughetto. Molto spesso può accadere che mamma e bambino si passino l’infezione l’un l’altro tramite l’allattamento al seno. La maggior parte dei casi di mughetto scompare entro una settimana o due senza alcuna terapia, ma a seconda dei casi il medico potrebbe prescrivere un trattamento antimicotico.
Si, è molto importante e non è da sottovalutare la presenza di carie nei denti da latte. Se una carie si sviluppa precocemente, tenderà ad accrescersi e a spingersi in profondità verso la polpa dentale in maniera molto veloce.
I molari da latte erompono all’incirca intorno ai 24 mesi di età e poiché non si perdono fino ai 10-12 anni, c’è molto tempo per evitare che si verifichino inutili ed evitabili danni.
Mentre la carie procede nel suo sviluppo, il semplice trattamento di rimozione della carie e otturazione del dente potrebbe non essere sufficiente ma essere necessario come terapia una cura canale o addirittura una estrazione del dente stesso se l’infezione si è sviluppata o se non c’è abbastanza struttura dentale per ricostruire il dente. I denti da latte sono fondamentali per la salute del bambino e per lo sviluppo della bocca, inoltre conservano lo spazio che sarà occupato dai denti permanenti al momento della permuta.
I denti da latte (il dentista li chiama denti decidui) non hanno il solo compito della masticazione. Anzi ognuno di essi agisce come guida per l’eruzione del dente permanente che lo sostituirà.
Se un dente da latte viene perso troppo presto, il corrispettivo dente permanente perde la sua guida e può essere deviato ovvero erompere in maniera sbagliata. I denti vicini inoltre possono anch’essi spostarsi o inclinarsi nello spazio lasciato dal dente da latte perso e rappresenteranno uno ostacolo per il dente permanente che non potrà erompere in maniera naturale.
I motivi per cui i denti da latte possono essere persi sono molti:
Possono essere persi per una caduta o per un altro incidente;
Possono essere estratti per la presenza di carie molto estese;
Possono essere assenti fin dalla nascita;
Alcune patologie o condizioni possono contribuire alla perdita prematura del dente.
Se il bambino perde un dente da latte prima che il corrispettivo dente permanente sia pronto a sostituirlo e quindi ad erompere nella bocca ovvero se il dente permanente è assente, può essere necessario l’uso di un mantenitore di spazio.
Il mantenitore di spazio è un apparecchio progettato per conservare lo spazio lasciato dalla perdita precoce del dente da latte in modo che il dente permanente può erompere in modo naturale in tale spazio.
I mantenitori di spazio possono essere fatti in acciaio e/o plastica, e possono essere rimovibili ovvero fissi. Inoltre nel mantenitore di spazio può essere applicato un dente artificiale in corrispondenza dello spazio da conservare nel caso in cui ci fossero motivi di tipo estetico.
Non tutti denti da latte che possono essere perduti prematuramente necessitano di un mantenitore di spazio, per esempio se uno dei quattro incisivi superiori cade precocemente, lo spazio si conserverà da solo fino alla completa eruzione del dente permanente corrispettivo. Il dentista periodicamente eseguirà dei controlli e delle radiografie per seguire il progressivo sviluppo ed il tragitto del dente permanente.
Nel momento in cui il dente permanente è pronto ad erompere, il mantenitore di spazio utilizzato per conservarne lo spazio, può essere rimosso così da permettere la competa fuoriuscita del dente.
Questo spazio (chiamato diastema) si presenta il più delle volte tra gli incisivi centrali superiori. E’ del tutto normale la sua presenza durante alcune fasi dello sviluppo dentale e generalmente si chiude da solo in seguito all’eruzione dei canini permanenti. Tuttavia in alcuni soggetti questo non avviene ed è necessario ricorrere al trattamento ortodontico.
Nel caso però in cui il diastema si causato dal frenulo labiale superiore (tessuto situato tra gli incisivi centrali superiori che unisce la gengiva con la parte interna del labbro superiore) eccessivamente largo, il solo trattamento ortodontico non ha alcun effetto ed è necessario associare un trattamento di frenulectomia (rimozione chirurgica del frenulo appunto) per permettere agli incisivi superiori di potersi avvicinare e chiudere di conseguenza lo spazio.
Nel caso in cui lo spazio sia dovuto ad un sottodimensionamento degli incisivi superiori (il più delle volte si tratta degli incisivi superiori laterali) allora l’uso di corone o faccette diventa indicato per trattare la chiusura dello spazio.
I fattori che contribuiscono a sviluppare una visione positiva della figura del dentista coinvolgono un iniziale incoraggiamento ed una positiva comunicazione da parte dei genitori, oltre ovviamente ad esperienze dal dentista prive di dolore.
E’ inoltre importante che tra il piccolo paziente ed il dentista si stabilisca un rapporto di fiducia basato sulla giusta comunicazione, che il dentista tratti il bambino con rispetto e soprattutto che i piccoli pazienti possano fermarsi in qualunque momento della terapia desiderino. Inoltre iniziando le visite dal dentista dal primo anno di età e soprattutto rendendo queste visite divertenti attraverso l’uso di giochi divertenti, trucchi di magia, uno studio appositamente dedicato con personaggi dei fumetti e dei cartoni, contando i denti insieme e insegnando come si lavano correttamente sul modello dei denti, mostrando i denti da latte sullo schermo TV e ascoltando musica per bambini o proiettando i cartoni animati o i film preferiti sullo schermo TV si può rendere una seduta dal dentista un qualcosa di diverso e trasformare un momento di paura in un momento di gioco e divertimento, fattore che può realmente fare la differenza.
I bambini che vivono una esperienza dal dentista così impostata, svilupperanno una associazione positiva con la figura del dentista in primis, ma anche con lo staff e con lo studio e sicuramente affronteranno con un diverso spirito le visite future.
L’importante è non usare mai la figura del dentista come una minaccia se i bambini non si lavano i denti o se mangiano troppi dolci e caramelle. Infatti se il dentista viene descritto come una figura negativa, i bambini si porteranno questa convinzione per tutta la loro vita.
È una speciale resina bianca a rilascio continuo di ioni fluoro, che viene fatta scorrere all’interno dei solchi occlusali, trattati a loro volta in precedenza con un acido per renderli porosi e per trattenerla. Questo sigillante viene poi indurito con lampade alogene e, una volta applicato, impedisce alla placca batterica di penetrarvi dentro.
Per i bambini dai sei anni in poi è in atto da alcuni decenni una particolare strategia difensiva, che consiste nel proteggere dalla carie i solchi dei molari permanenti che a quest’età stanno appena erompendo, servendosi di una speciale resina. Questo metodo, chiamato “sigillatura dei solchi masticatori”, ha il compito di proteggere lo smalto di quelle zone nascoste e quindi di difficile pulizia, dove possono annidarsi prima residui alimentari e poi germi con formazione di placca batterica e infine carie.
Le sigillature sono fatte su denti posteriori, premolari e molari poichè questi sono i denti che di solito presentano solchi e fessure sulla superficie di masticazione. Sarà lo specialista a consigliare o meno le sigillature: alcuni denti formano solchi profondi e stretti che sarà necessario sigillare, altri invece formano solchi meno profondi che non sono esposti a un alto rischio di carie.
La sigillatura dei solchi è una pratica rapida e indolore. Viene eseguita senza richiedere anestesia e spesso senza l’uso del trapano. Il bambino non sentirà alcuna differenza nella masticazione tra prima e dopo il trattamento.
Non esistono controindicazioni. Si richiede però un campo operatorio asciutto, ottenuto quando possibile tramite l’uso della diga, cioè un telo colorato in lattice necessario per isolare il dente, o tramite rulli di cotone.
Le sigillature normalmente durano molti anni, ma lo specialista dovrà controllarle periodicamente per accertarsi che siano sempre intatte e quindi efficaci, perchè possono usurarsi. Il dentista deve perciò sostituirne alcune o tutte per escludere che la carie possa iniziare a svilupparsi al di sotto di esse.
Le sigillature sono applicate non appena i denti permanenti iniziano a erompere, cioè normalmente tra i sei e i sette anni. Gli altri denti possono essere sigillati a mano a mano che nascono, e questo può avvenire tra gli undici e i quattordici anni.
Il costo deve essere valutato in relazione al rischio, in assenza delle sigillature, di andare incontro allo sviluppo di carie sui denti definitivi, con conseguenze peggiori sia per la salute orale che per i maggiori costi relativi ai trattamenti conseguenti (otturazioni, terapie canalari...).
Assolutamente si! È essenziale che continuino a farlo bene, anche se sarà più facile tenere pulita e sana la superficie più liscia dei denti tramite lo spazzolamento.
L’agente sbiancante utilizzato nel trattamento può variare a seconda dei casi in: perossido di idrogeno (in concentrazioni che vanno dal 20 al 40%), perossido di carbammide (dal 10 al 45%) e perborato di sodio. Il processo sbiancante si esplica attraverso la liberazione da parte del gel a base di perossidi, di molecole di ossigeno e radicali che vanno a “rompere” i doppi legami carbonio delle macchie ovvero quei legami che le rendono visibili ai nostri occhi, scindendoli in legami semplici, incolori.
Il trattamento sbiancante risponde ad alcuni criteri di esclusione come ad esempio la presenza di carie, placca e tartaro, situazioni che in questo caso necessitano di una risoluzione preventiva.
Qualora il paziente decida di sottoporsi al trattamento, si rende necessaria una visita di controllo ed una seduta di igiene professionale.
Il risultato dello sbiancamento è soggettivo, in quanto dipende dallo stile di vita e dalla dieta del paziente. La necessità di ritrattamento può variare da 1 a 3 anni.
Secondo recenti studi e letteratura decennale si è dimostrato che la maggior parte dei prodotti sbiancanti professionali contenenti perossidi non hanno effetti sulla morfologia, la chimica, la micro durezza e l’ultrastruttura di smalto e dentina.
La Food and Drugs Administration definisce il perossido di carbammide un mero agente cosmetico limitando le richiesta dei test e le disposizioni d’uso ai relativi prodotti che lo contengono, segno inequivocabile di assoluta sicurezza e biocompatibilità nei confronti dei tessuti duri del dente.
L’unico effetto collaterale che può insorgere è l’aumento transitorio lieve/moderato della sensibilità dentale che può durare da poche ore ad un massimo di 2 giorni.